Prova di presentazione nella lingua del Dante, prima dell’emissione in italiano su Rete Due.
Domani saremo tre scrittori della Svizzera francese (Anne Cuneo, Max Lobe ed io) a parlare insieme dei nostri libri sulla Rete 2 della Radio svizzera italiana. Perricolo per me ! Ma cosa potrei dire del mio libro, io che difficilmente parlo la lingua del Pavese e del Berlusconi ? Prima di tutto dirò che questo libro è una specie di patchwork. Diario in parte, tra gli anni 2008 e 2013, ma il sottotitolo di Letture del mondo suggerisce che questo diario non è soltanto intimo al modo di un Amiel, ma fatto da pezzi vari : note di lettura, pensieri, incontri numerosi (Guido Ceronetti in Toscana), un importante scambio di lettere con un amico scrittore a Ramallah, evocazioni diversi, omaggi a parecchi scrittori spariti (Georges Haldas, Maurice Chappaz, Jacques Chessex), viaggi numerosi (in Italia, Grecia, Tunesia, Portugal o Congo, ecc.).
Dirò anche, e sopratutto, che ciò che m’interessa dapprima è di restituire l’immagine composita della realtà e di modular la sua musica dalla musica dei vocaboli e delle frasi. Non è un libro di giornalista, sebbene la sperienza del giornalista può aiutare. È un libro che vorebbe trasmettere anche la musica del mondo, la musica delle voci, la musica del tempo. Un critico ha parlato di « capharnaüm » babeliano, ma penso che questo libro ha suo ordine forse segreto. Non è un ammasso azzardato. È un montaggio, et questo montaggio segue una linea costante se non evidente.
Naturalmente, si può legger L’Echappée libre cosi come una cronaca sulla letteratura di questo tempo, riflesso della coltura, ecc. Si può becchettare là dentro al modo delle galline. Lettura superficiale insomma. Si può anche leggere questo libro una linea dopo l’altra, con personale presenza. Per me, la letteratura non è soltato evasione, ma anche invasione, presenza aumentata, concentrazione, lavoro sul serio ma anche fantasia, fantasticheria. In francese si dice : rêverie…
Mi piace il titolo del diario famoso di Cesare Pavese, Il mestiere di vivere. Un grande filosofo tedesco attuale, Peter Sloterdik,intitola il suo proprio patchwork Le linee ed i gorni. E Dino Buzzati : In quel preciso momento.
Per me , l’idea, e la realtà, della libertà, fu sempre decisiva. Quindi ho intitolato mio libro L'échappée libre. Ma vorrei, anche, che non sia una scappatoia. Il lettore sarà giudice…
Morges. Le Livre sur les quais, le samedi 6 septembre. Radio suisse italienne, Rete 2, Passatempo, de 15h.30 à 16h. Avec Anne Cuneo, Max Lobe et Jean-Louis Kuffer. Animation Giorgio Thoeni.